Etica del Volontariato

COSA VUOL DIRE ESSERE VOLONTARIO?

di Delia Steinberg Guzmán

Non dobbiamo cadere nell'interpretazione semplicistica che il volontariato si riduca a offrire una cosa agli altri. Molte volte non ci rendiamo conto che per offrire, bisogna avere. La generosità non si soddisfa nel solo desiderio di dare, ma nell’ampliare e perfezionare ciò che diamo. Pertanto, apprendere ad essere utili ed ottenere strumenti che siano utili per gli altri e per noi stessi, migliora notevolmente l’impulso iniziale della generosità.
Il volontariato non si esaurisce neppure con l’impulso di solidarietà, poiché il contatto concreto con gli esseri umani e le loro situazioni alle volte difficili o spiacevoli, può far perdere forza a questa spinta solidale se non è saldamente sostenuta da uno spirito di fraternità che ha le sue radici nelle similitudini profonde che ci uniscono tutti, aldilà delle differenze esteriori e circostanziali.
Cercando di sintetizzare: affinché le nostre azioni sociali abbiano un contenuto autentico, filosofico e non si compiano per rispondere alle mode, per tranquillizzare lievemente le coscienze, o per ottenere un certo prestigio e approvazione tra coloro che ci circondano, è necessario:

Sapere che, per aiutare bisogna dare a se stessi, entrare integralmente in ciò che facciamo.

Sapere che un aiuto umano richiede conoscenze concrete dell’essere umano. Consolare, confortare, proporre nuovi passi nella vita, sono beni che solo coloro che conoscono se stessi e sanno quali sono le necessità e gli alimenti dell’anima, possono offrire.

Sapere che aiutare è servire con allegria. L’entusiasmo moltiplica il valore di ciò che offriamo per quanto poderoso e perfetto sia dal punto di vista tecnico.

Sapere che un aiuto concreto richiede conoscenze concrete e pratiche per il buon risultato che vogliamo ottenere. Non possiamo, cioè, collaborare male con colui che ha appena perso la sua abitazione, se non sappiamo ricostruirne una (o trovare persone che sotto la nostra responsabilità, la ricostruiscano).

Saper mettersi al posto degli altri, sentire ciò che sentono, intendere ciò che pensano, entrare in contatto reale e non superficiale. Uscire dal guscio dell’individualismo che ci converte in centro e asse del mondo.

Sapere che non sempre si aiuta con oggetti materiali, ma avvicinandosi umanamente; la possibilità di condividere sentimenti ed idee è, oggigiorno, uno degli aiuti più apprezzati in un mondo in cui buona parte della gente si sente sola.

Sapere che tutti abbiamo qualcosa da dare. La generosità non è un qualcosa di esclusivo per pochi. Ognuno possiede qualche bene, qualche valore concreto o intimo, qualche caratteristica umana che può aiutare chi ne è carente.

Quindi, per essere utili alla società, dobbiamo avere Volontà per agire liberamente, Amore per dare risalto a tutto ciò che facciamo e Intelligenza per dare ciò che conviene e corrisponde ad ogni caso.